Rivoluzione nei concorsi pubblici e nell’accesso al pubblico impiego: le principali novità

Sino ad oggi, il settore dei concorsi pubblici e dell’accesso al pubblico impiego è stato disciplinato dal D.P.R. 487 del 9 maggio 1994. Ora, invece, a distanza di quasi 30 anni, il legislatore è intervenuto per modificarne sensibilmente la disciplina, la quale si fonda su alcuni obiettivi fondamentali:

  • La digitalizzazione;
  • La semplificazione delle procedure;
  • Il rispetto dalla parità di genere.

I cambiamenti principali, invece, riguarderanno A) nuovi requisiti generali per l’accesso al concorso pubblico (e sul punto si evidenzia la richiesta di personale sempre più specializzato), B) quote di genere, C) introduzione di nuovi istituti che attribuiscono titolo preferenziale per il candidato e D) utilizzo di un portale telematico gestito dalla PA.

  1. A) Con la nuova disciplina, vi è una importantissima apertura ai cittadini stranieri; difatti, potranno partecipare alle competizioni concorsuali anche cittadini stranieri, rifugiati e cittadini con diritto d’asilo.

Per poter partecipare, il cittadino straniero dovrà possedere il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, dovrà conoscere adeguatamente la lingua italiana, dovrà  godere dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza ed infine dovrà essere in possesso di tutti i requisiti che hanno i cittadini italiani.

Novità importanti si registreranno anche in sede di durata della procedura concorsuale; i concorsi dovranno terminare entro 120 giorni dalla data di conclusione delle prove scritte. Tale termine sostituirà il precedente di 6 mesi.

  1. B) Per quanto concerne le quote di genere, il nuovo decreto (ancora in attesa del parere del Consiglio di Stato) prevede che dovrà essere prevista una percentuale obbligatoria di presenza di entrambi i generi nelle attività della pubblica amministrazione. In tal modo, si cercherà di diminuire o comunque assottigliare le evidenti divergenze che vi sono tra personale di sesso maschile e personale di sesso femminile, il quale, secondo i dati, anche nel settore del pubblico impiego tende ad essere penalizzato.

Nei bandi, sarà prevista la percentuale di rappresentatività di entrambi i generi; laddove vi sia un differenziale pari o superiore al 30%, scatterà una automatica procedura di riserva di posti in favore del genere meno rappresentato.

  1. C) Verrà introdotta una nuova categoria di candidati riservisti: trattasi di i figli di medici, infermieri e operatori sociosanitari deceduti per COVID e contagiati durante lo svolgimento della loro attività.
  2. D) Le procedure verranno pubblicate e gestite sul portale “inPA” e gradualmente le Amministrazioni cesseranno di pubblicare i bandi sulla Gazzetta Ufficiale. I cittadini interessati, pertanto, dovranno registrarsi nel suddetto portale, in quale, invero, opera già a partire dal luglio 2022. Tale portale gestirà l’intera procedura concorsuale e sarà lo strumento che permetterà all’Amministrazione di pubblicare avvisi e/o aggiornamenti sulle procedure in corso d’essere.

Vi saranno, infine, anche delle novità sullo svolgimento delle prove orali, le quali potranno essere sostenute anche tramite collegamento da remoto, sulla scia di ciò che il mondo scolastico ed universitario è stato costretto a fare a causa della pandemia.

Il DPR che disciplinerà tutti i cambiamenti sopra descritti, è stato già approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nell’ottobre 2022; il testo è stato trasmesso al Consiglio di Stato per il parere definitivo.